martedì 21 settembre 2010

NUOTATONA 2010 - resoconto della tappa 1- Sesto Calende-Castano Primo

La tappa si preannuncia da subito disordinata.

Doveva essere preceduta dalla tappa mostruosa di Paolo Chiarino di 66 km di lunghezza da Locarno a Sesto Calende, ma Paolo, dopo la sfortunata traversata Colico-Lecco interrotta dal solito temporale estivo, sfiduciato ha deciso di rinunciare.

Aveva anche detto: “smetto perché sono troppo vecchio!” Ma per la cronaca si sta già preparando per la traversata della Manica nel 2011, senza muta, senza pinne eccetera!

È chissà che io non vada a seguirlo, ma con la muta e le pinne eccetera!?

Tornando alla nostra nuotatona si parte quindi da Sesto Calende com'era successo l'anno scorso.

Mia moglie però fa sciopero e dichiara che è stufa di seguirmi e così partiamo in tre nuotatori, il sottoscritto, Paolo da Cannobio e l'inossidabile Big Luciano, accompagnati in canoa da Roberto Troubetzkoy.

La partenza non è perfetta: all'arrivo a Sesto ormai in grande ritardo e io non trovo più il boccaglio (che peraltro non è poi mai più saltato fuori) e, con la muta addosso, anche se siamo ancora a 35° quasi, mi precipito a comperarne uno sul vialone di Castelletto.

Così Paolo e il Big intanto partono da soli, ma sono già le 10 e passa.

La macchina fotografica ha le pile scariche e così nessuna foto documenta la partenza che è ripresa solo con la cinepresa da Trube con mano a mio avviso tremante, forse per l’età.

Quest'anno il Ticino è completamente fermo e quando io arrivo sgommando sudato e affannato alla diga della Miorina dopo aver comprato il boccaglio scopro che i miei due amici a nuoto sono ancora ben lontani e addirittura fuori vista.

Infine arrivano e hanno già nuotato per oltre un'ora e mezza, nello stesso tratto che l'anno scorso avevamo percorso e superato senza quasi accorgerci per la velocità della corrente del fiume.

Anch'io mi tuffo subito dopo la conca e partiamo nel fiume completamente fermo.

Fuori fa un caldo torrido e nuotiamo senza aiuto di corrente in un fiume limpido, pieno di piante acquatiche e pesciolini dovunque.

A metà del tratto da Miorina a Porto Torre scopro di essere circondato da una decina di cigni grandi e piccoli ma per fortuna suscito solamente perplessità e non animosità.

I miei due compagni come al solito sono un bel pezzo avanti e non li vedo mai e quindi nuoto solo soletto nel grande fiume e solo Roberto ogni tanto torna indietro per vedere se tutto è a posto.

La diga di Porto Torre non arriva mai!

Ogni tanto mi spavento quando mi impiglio in qualche ramo che spenzola, altrimenti è solo nuotare continuamente senza pensare a nulla.

Finalmente la diga viene raggiunto: usciamo dall'acqua e Big Luciano scompare un poco misteriosamente verso il miraggio di un bar.

Paolo, Trube e io trasciniamo per 1 km la canoa alternandoci e dichiarandoci con cortesia di non essere assolutamente stanchi, ma sono solo balle!

Il sole picchia, magari siamo vicini i 40°, abbiamo addosso la muta intera e abbiamo già nuotato per almeno tre ore.

Quando finalmente la canoa è di nuovo in acqua dopo la diga arriva anche il Big e scopriamo con una meraviglia malcelata che ha appena mangiato uno sfilatino lungo esattamente come lui, metri 1,67, perché quando ordina i panini al bar pare che usi sistemi antropometrici, come l'uomo di Leonardo.

Paolo e io ci dividiamo un fondo di bottiglia d'acqua tiepida, poi ci rituffiamo nella bellissima ans di fiume dove a metà c'è una spiaggia brulicante di bagnanti.

Ho la sensazione di vedere alcune ragazze bellissime ma l'imperativo dello sport mi spinge irrevocabilmente avanti.

Abbiamo mandato Trube a comperarci acqua ma torna solo con 750 ml in tutto!

Altre due uscite con la canoa in spalla per superare le due conche non funzionanti all'Incile del Villoresi e finalmente siamo pronti per tuffarci nel Villoresi.

Finalmente un po' di corrente ma è tardissimo: l'idea di fermarsi alla trattoria di Tornavento, che peraltro non arriva mai, è accantonata necessariamente anche se con grande dispiacere.

Sfiliamo tardissimo, forse alle 16 davanti alla scaletta di Tornavento, in ritardo pazzesco, ricordandoci con tristezza che l'anno scorso abbiamo mangiato un ottimo riso in bianco e bevuto abbondantemente e continuiamo stoicamente nella nostra impresa.

Ed a questo punto devo confessare che ne avevo proprio pieni i coglioni di nuotare e mi venivano in mente passando sotto i rami in fiore delle robinie, che fino a quel giorno avevo sempre ammirato, le sagge parole di mio fratello che mi ripete sempre con assoluta precisione lo stesso concetto: “sei proprio un pirla a far essere cazzate alla tua età” e devo dire che stare in acqua in un canale seppure magnifico ma senza avere mangiato né bevuto dalla mattina a sera, cullato da questa crescente certezza di essere un pirla, produce una sensazione di debolezza fisica notevole.

Così negli ultimi kilometri mi sono anche appeso alla canoa del Trube pinneggiando solo in appoggio, fino a quando finalmente è arrivata piano piano la cosiddetta darsena di Castano Primo.

L'assessore che doveva aspettarci non c'era, la giornalista con la quale con l'ultimo fiato flirtavo parlando dall'acqua con il cellulare, recente trovata tecnica straordinaria, non ci aveva visto arrivare, e sì che nuotavamo veramente piano.

In cambio ci aspettavano milioni di moscerini dei quali se qualcuno vi dovesse dire che non pungono, mandatelo a Castano Primo.

Mia moglie arriva puntualissima con Cannobina, la figlia di Paolo da Cannobio, ripartiamo con un acceso dibattito fra il TOM TOM di Paolo e le certezze di Trube e, dopo gli inevitabili conseguenti errori di rotta e 5 giri della stessa rotonda arriviamo a Sesto Calende distrutti, con la solita eccezione del granitico Big Luciano che invece si dichiara perfettamente tonico e mi pare stia ancora emettendo gli ultimi rutti in ricordo del suo panino a misura d'uomo.

Alla sera mi peso e ho perso più di 3,5 kg in un solo giorno!

Mia moglie entusiasta mi chiede subito il segreto per dimagrire così rapidamente ma io le devo confessare che è solo colpa del fatto che mi sono disidratato da perfetto pirla!

Però per ringraziare mia moglie che mi è venuta a prendere a Castano Primo il giorno dopo non posso sottrarmi con un caldo ancora bestiale a una passeggiata in Val Strona con un sacco da montagna di 15 kg.

Anche in quella occasione mi sono ripetuto che ha ragione mio fratello e che sono proprio un pirla!

NUOTATONA 2010 - Tappa 2 - Turbigo-Milano - kilometri 42

Se un uomo non è stupido impara!

È così dopo il disordine organizzativo della prima tappa per la tappa 2 dunque mi sono preparato puntigliosamente: innanzitutto la claque all'arrivo, ovvero preparare un allungo strepitoso fra ali di folla (femminile) plaudente a Milano.

Detto e fatto!

L'11 settembre c'è la STRANAVIGLI e i miei amici Gargaglione della Navigli Lombardi e Passetti della Canottieri San Cristoforo sono entusiasti di riceverci all'arrivo.

Costruisco un programma precisissimo, che controllo due volte con Google Earth, si al comandante Regis della Navigli Lombardi e a Raimondi nel Villoresi le velocità precise per ogni tratto di canale, ipotizzo le crescenti perdite di velocità per stanchezza e ricontrollo tutto da capo.

8 ore e 15 minuti di nuoto

15 minuti di break mattutino

60 minuti per la colazione

15 minuti per la merenda pomeridiana

sono i numeri impressionanti che mi trovo davanti alla fine dei miei calcoli!

La sindrome del “sono un pirla” non è ancora scomparso del tutto anche perché dopo tre giorni dalla non “felice” prima tappa avevo sofferto di accumulo di acido lattico, eliminato con una vigorosa “autodigitopressione” forse per puro culo.

Gli ultimi giorni prima della grande tappa li passo male, sono convinto che non riuscirò a dormire, continuo a ripensare il percorso che l'anno scorso avevo già superato però tranquillamente fino a Gaggiano, mentre quest'anno è molto più lungo.

Sono 42 km da turbigo a Milano, comincio a dirmi che riuscissi a arrivare al cartello di Milano al confine con Corsico, ovvero 6 km prima della fine del percorso fino alla darsena, sarebbe già un successo troppo grande.

Il tempo per fortuna è previsto bellissimo, l'acqua nel Lago Maggiore due giorni prima è a 21,2°, ovvero un poco freddina, ma accettabile.

In questa tappa oltre a Paolo da Cannobio e Big Luciano si schiera anche Pierpaolo Mezzanotte, uno dei tre eroici nuotatori della NUOTATONA 2009.

Pierpaolo per prudenza si compra una sottomuta e io invece mi dimentico di comperare la panciera che mi ero ripromesso anch'io di indossare sotto la muta.

Abbiamo trovato Nello Mugnano come canoista di appoggio e quindi noi quattro, Pierpaolo, il giovane tosto, Paolo da Cannobio, il toscano tosto, il sottoscritto, vecchietto tosto e Big Luciano, il tosto dei tosti, siamo pronti per partire.

Forse avete capito che cosa ci accomuna: siamo tosti!... e un po’ pirla aggiungerebbe il citato fratello.

L'accompagnatore Nello è un medico ma con faccia tosta ammette che nella trousse c'è solo il Camparino! Ce lo siamo meritato.

Sabato mattina appuntamento a Turbigo al ponte della Padregnana, ma Paolo rincoglionito dal sonno salta un'uscita della tangenziale e così si ripresenta lo spettro di una tappa in grave ritardo.

Invece no: riusciamo a recuperare e alle 9.45 ci tuffiamo riuscendo a fare accomodare Nello nella canoa senza rovesciare il Camparino.

Da Turbigo ormai è storia, ed entrerà nei racconti ai nostri nipoti quando ci chiederanno “nonno, come hai fatto a nuotare per 42 km?”

E noi pazienti racconteremo che un organizzatore che si considerava ormai un pirla aveva previsto tutto fin nei minimi dettagli, che la Vevè, gentile fata, ci aveva preparato dolcetti squisiti e tè magico rinforzante, che alla trattoria del Mago avevamo mangiato riso e patate senza neanche toglierci la muta, che la canoa andava a Camparino, che a Corsico il più fore di noi nuotava così veloce che era finito sopra un ponte e i più deboli si erano invece infilati intrugli energetici in ogni posto!!

Che alla fine di una giornata da leoni eravamo arrivati in una grande città e le automobili si erano (in realtà eravamo in zona pedonale) per veder passare i quattro coraggiosi.

E fosse racconteremo ai nipoti che quella è stata la prima volta in cui abbiamo nuotato nella MARATONA, che poi abbiamo percorso tante altre volte, Big Luciano addirittura con un braccio solo per far vedere come è forte, io chi lo sa se ce la farò una seconda volta, ma Paolo sì e Pierpaolo sicuramente e tanti altri giovani che la faranno negli anni prossimi.

Perché il Naviglio è bellissimo, pieno di pesci di piante e di belle ragazze che ti applaudono quando arrivi.

Comunque, per concludere, noi quattro siamo paurosamente orgogliosi di quello che abbiamo fatto quel giorno: 8 ore e 15 minuti di nuotata!